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MARV – Museo d’Arte Palazzo Rubini Vesin Gradara

MARV – Museo d’Arte Palazzo Rubini Vesin Gradara

dettagli del progetto

 

 

Client : COMUNE DI GRADARA

Location : Palazzo Rubini Vesin, Gradara

RUP: ing. Paolo Morerlli

Structural project: ing. Fabio Gessi

Electrical system project: p.i. Marco Conti

Mechanical system project: ing. Gabriele Di Giuli

Photo: Mirko Ginepro

Suppliers: La Torre Impianti elettrici snc di Giorgio Giusini e Fabrizio Franceschetti; APLOMB S.r.l. ; Giovenali S.r.l.

Project patrons: Società Cooperativa Braccianti Riminese; Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.

Date:

  • PRELIMINARY PROJECT  OCTOBER 2020
  • EXECUTIVE PROJECT MARCH 2021
  • BUILDING OPENING  FEBRUARY 2023

Riqualificazione tecnico_funzionale e allestitiva

I lavori che interesseranno i locali del palazzo destinati a bookshop e corridoio di ingresso al piano terra e le sale espositive del piano nobile, riguardano nello specifico la messa a norma dell’impianto elettrico, la realizzazione e integrazione degli impianti speciali quali illuminazione d’ emergenza e vie di esodo, rilevazione antincendio, impianto antintrusione, impianto TVCC, diffusione sonora e annunci di emergenza; la totale sostituzione dell’ impianto di climatizzazione e la realizzazione di un più sofisticato sistema di controllo dell’ umidità relativa a servizio della sala espositiva più capiente, nonché un nuovo apparato illuminotecnico per tutte le sale espositive.

Le opere edili riguarderanno principalmente il lavoro di assistenza all’impianto di climatizzazione che prevede l’ installazione di una pompa di calore posizionata nel cortile sul retro del palazzo ad uso parcheggio (vedi A_01 pag_03,04) e mascherata con siepe di Ligustro debitamente distanziata; il collegamento della macchina con il piano nobile e tutte le opere di attraversamento del solaio e murature ai vari livelli del museo che saranno realizzati mediante passaggi delle dimensioni di circa 10×20 cm e  irrigiditi da tubolare in acciaio. 

Le riprese della muratura piena saranno realizzate con materiale simile a quello esistente e stessa tecnica di lavorazione, legato con malta di calce. L’intonaco a calce sarà formato da un primo strato di arriccio rifinito con un secondo strato di malta finissima, il tutto completato da una tinteggiatura a latte di calce a due mani, previa stesura di un mano di fissativo, con colore uguale all’ esistente.

La soluzione che si adotterà per la distribuzione della climatizzazione, prevede il passaggio delle tubazioni esternamente alle pareti perimetrali  permettendo di minimizzare l’ impatto sulla struttura esistente (solai e murature portanti) praticando  soltanto dei passaggi puntuali in corrispondenza dei setti murari che dividono le sale espositive . 

Anche la rete elettrica e speciale seguirà in parte la rete di distribuzione della climatizzazione, mentre una parte riutilizzerà i passaggi esistenti.

Tutta la rete di distribuzione così congegnata, posta perimetralmente nelle varie sale, sarà opportunamente mascherata da una zoccolatura in laminato ignifugo con finitura da campionare, rimovibile per manutenzione o ispezione degli impianti . La zoccolatura non dovrà in alcun modo interferire con le modanature delle aperture esistenti e a tale scopo subirà delle rastremature in corrispondenza dei nodi che presenteranno tale criticità.

Le unità interne  ad espansione diretta del tipo a pavimento (fancoil), saranno opportunamente posizionate nell’incavo delle bucature  perimetrali esistenti e mascherate da un cassonetto in laminato ignifugo con finitura da campionare  sul quale è fissato uno screen apribile a due ante di alluminio, con finitura da campionare; tale pennellatura leggera sarà traforata al laser con decoro riportante il logo di Palazzo Rubini Vesin e funzionerà da filtro all’ eccessivo irraggiamento. 

Tutte la apparecchiature che all’ interno di ogni sala sono necessarie al funzionamento degli impianti speciali, come telecamere a circuito chiuso, rivelatori antintrusione, targa ottico acustica per segnalazione incendi, la cartellonista allarme incendio, il pulsante di allarme incendio, il rivelatore di presenza per l’ attivazione dell’ illuminazione e le prese di servizio, saranno collocati su un unico elemento a totem in laminato ignifugo con finitura da campionare, collegato con lo zoccolo impianti, riducendo l’ impatto visivo di tali elementi, altrimenti localizzati in diversi punti in funzione delle vecchie canalizzazioni.

Al fine di evitare l’incontrollato aumento dell’umidità relativa nella sala espositiva 04 verrà installata nel controsoffitto della sala 03, mediante ancoraggio a soffitto, un’ unità di deumidificazione. Tramite delle canalizzazioni posizionate all’interno del controsoffitto verrà immessa aria deumidificata  nella sala espositiva 04 con ripresa a soffitto della sala 03. Tale sistema non prevede la mandate a ripresa con l’ esterno e non necessita quindi di aperture sul prospetto di via Zanvettori.

La soluzione adottata per l’intervento funzionale cerca di adeguarsi al principio di reversibilità, costituendo si un intervento duraturo, ma che rispetta l’originalità dell’edificio e ne costituisce un’aggiunta compatibile e garantisce nel contempo la possibilità di poter rivedere, migliorare e addirittura rimuovere al limite l’ intervento, lasciando la minima alterazione possibile. Anche la riconoscibilità dell’intervento, nella pratica della conservazione del manufatto storico, è un’esigenza ineludibile, strettamente collegata a quella della reversibilità; se l’ azione fosse integrata, mimetizzata o addirittura inaccessibile non potrebbe essere facilmente oggetto di modifiche o miglioramenti.